Cielo grigio, pioggia a catinelle, allerta meteo non hanno fermato il primo grande evento in trasferta dell’Oratorio Sacra Famiglia, in occasione della festa di Don Bosco. Bambini del catechismo, famiglie e ragazzi dell’oratorio sono stati protagonisti di un itinerario tutto catanese, per scoprire e conoscere i luoghi di S. Agata, la santa patrona della nostra città.
Prima tappa: S. Agata la Vetere, l’antica cattedrale e prima chiesa dedicata a S. Agata, più volte distrutta e ricostruita. La chiesa contiene una copia del simulacro di Sant’Agata, costruito per la processione del 1848 per preservare quello originale dai moti rivoluzionari dell’epoca. Di grande interesse è anche il sarcofago marmoreo originale con coperchio di epoca successiva, situato sotto l’altare maggiore, che conteneva il corpo della defunta Agata.
Lasciamo la Vetere e a pochi passi troviamo il Santuario di S. Agata al Carcere, la chiesa attigua al carcere, che secondo la tradizione ospitò sant’Agata dopo il martirio delle mammelle. Il carcere in epoca romana era direttamente collegato da un cunicolo al tribunale che si presume, per via di alcuni scavi, fosse situato sotto l’attuale Chiesa di S. Agata la Vetere. Un luogo piccolo e angusto che permette di percepire la sofferenza della povera Agata.
Terza e ultima tappa: S. Agata alla Fornace, Chiesa di S. Biagio. Qui in fondo alla navata, sulla destra del presbiterio si trova l’antica fornace, dove secondo la tradizione fu consumato l’atroce martirio del fuoco di S. Agata. La festa è proseguita in oratorio con il classico panino con la mortadella.
Con questa esperienza i bambini hanno potuto toccare con mano una storia che fin da piccoli veniva loro raccontata e che adesso possono sentire più vera e più propria. È stato un momento che i ragazzi hanno potuto vivere insieme e condividere con gioia e spirito di gruppo.
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